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Tiziano Caviglia Blog. Il blog pubblicato da Tiziano Caviglia (full stack dev, blogger, fotografo e game designer) che esplora i più interessanti contenuti multimediali. tiziano.caviglia.name

Le cattedrali gotiche rimaste incompiute per secoli

Wow   10.05.24  

Le cattedrali gotiche rappresentano uno dei più grandi risultati dell'architettura e dell'ingegneria del Medioevo. Con le loro imponenti guglie, le vetrate istoriate, le statue e i gargoyle, gli arredi e le opere d'arte, queste cattedrali sono testimonianze viventi del genio architettonico umano e un inno al simbolismo religioso.
Kings and Things racconta alcune delle cattedrali gotiche che non furono mai completate nel corso del Medioevo e si trascinarono nel tempo sino ad essere ultimate solo nel XIX o addirittura nel XX secolo.

Il Duomo di Colonia, ad esempio, è uno dei più noti esempi di cattedrale gotica rimasta incompiuta per secoli. La sua costruzione iniziò nel XIII secolo, ma fu interrotta per diversi motivi, tra cui la mancanza di fondi e le complicazioni legate alla guerra e alle epidemie. Fu solo nel XIX secolo che i lavori ripresero e la cattedrale fu finalmente completata.
Anche il Duomo di Milano subì un destino simile. La sua costruzione iniziò nel XIV secolo, ma i lavori si protrassero per secoli a causa di varie interruzioni, comprese guerre e modifiche progettuali. Soltanto nel XX secolo fu completata l'iconica facciata.

Le cattedrali gotiche incompiute rappresentano una testimonianza tangibile del potere dell'arte e della fede umana nel superare le avversità. Ci ricordano l'importanza della perseveranza e dell'impegno nel perseguire i nostri obiettivi, anche quando le sfide sembrano insormontabili, ispirandoci a credere nel valore del lavoro di squadra e della dedizione nel raggiungimento di grandi imprese.

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Un angolo di tradizione scozzese nel cuore delle Alpi italiane

Res publica   08.05.24  

La storia narra che la popolazione di Gurro, in provincia di Verbano-Cusio-Ossola, discenda da soldati scozzesi che si imbatterono nell'area mentre fuggivano dalla battaglia di Pavia del 1525 tra Francesco I e Carlo V. Ma non sono solo i loro presunti antenati a sventolare la bandiera scozzese: gli abitanti indossano ancora oggi il tartan tradizionale, si ritrovano nel locale pub scozzese e mescolano un pizzico di gaelico scozzese al dialetto piemontese.

Great Big Story racconta la vita della comunità di Gurro, dove la musica delle cornamuse risuona tra le montagne, i balli tradizionali scozzesi trovano una nuova casa e le usanze italo-scozzesi vengono tramandate di generazione in generazione.
Gurro è un richiamo alla diversità e all'accoglienza, all'evoluzione e all'adattamento di un'eredità culturale. Un luogo dove è possibile ricordare come le tradizioni possano essere tramandate e celebrate non solo dai popoli che ne sono originari, ma anche da coloro che scelgono di abbracciarle e farle proprie.

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La guida completa al Giro d'Italia 2024

Res publica   03.05.24  
Copertina de Il Garibaldi 2024
Copertina de Il Garibaldi 2024

Con la Grande Partenza in Piemonte prende il via la 107ª edizione del Giro d'Italia. 3.321,2 km divisi in 21 tappe, con due crono individuali, cinque tappe di montagna, sei di pianura per velocisti e otto vallonate, con la conclusione nuovamente all'ombra del Colosseo il 26 maggio.

Per arrivare preparati all'appuntamento e seguire da vicino ogni aspetto della Corsa Rosa, esiste un'unica guida definitiva al Giro d'Italia a cui ogni appassionato di ciclismo non può rinunciare: Il Garibaldi.

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Jim Henson il burattinaio

Multimedia   02.05.24  

Diretto dal premio Oscar Ron Howard, il documentario Jim Henson Idea Man regala uno sguardo intimo sulla carriera artistica di Jim Henson, nonché sulla sua complicata vita personale, attraverso documenti d'archivio, schizzi, fotografie, diari personali e filmati inediti.
Pioniere dell'intrattenimento e creatore di mondi fantastici, Henson ha dedicato anima e corpo alla sua arte, costringendolo a sacrifici nell'affrontare le difficoltà nella gestione del lavoro e della famiglia.

Jim Henson Idea Man rappresenta un tributo sincero a un genio creativo e alla sua eredità artistica. Le testimonianze di colleghi e amici ci svelano l'impatto che Henson ha avuto sull'industria dell'intrattenimento e la cultura popolare.
Un omaggio alla passione di chi ha saputo credere nella propria visione, nonostante le sfide e il conto che la vita presenta. La giusta dose di ispirazione che ci ricorda di coltivare la nostra creatività e a perseguire i nostri sogni con passione e determinazione.

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L'anno 2440 immaginato nel 1771

Multimedia   01.05.24  

Nel 1771, Louis-Sébastien Mercier pubblicò il romanzo intitolato L'anno 2440, scritto dalla prospettiva di un uomo del XVIII secolo che si addormenta e si risveglia nella Parigi di quasi 700 anni dopo.

Mercier immagina un mondo trasformato dalla filosofia e dalla ragione, con una società che ha abbracciato i principi illuministici in seguì a una rivoluzione pacifica. Kings and Things rilegge le descrizioni di questa futura Parigi utopica, esplorando il progresso nella scienza e nella cultura, i cambiamenti nella religione e nell'istruzione, nonché le sue idee per un governo ideale e una società più giusta.

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L'arte di costruire navi in bottiglia

Wow   30.04.24  

Jim Goodwin di Carolina Ships in Bottles ha condiviso la sua esperienza con Popular Mechanics sull'arte lenta e laboriosa di costruire navi all'interno di bottiglie.
È indubbio che costruire navi in bottiglia richieda una grande attenzione ai dettagli. Ogni pezzo deve essere accuratamente modellato e posizionato in modo che, una volta inserito nella bottiglia, si adatti perfettamente senza danneggiare l'imbarcazione o il contenitore stesso. È un processo delicato che richiede tempo e che può essere reso vano da un singolo gesto sbagliato.
È arte della pazienza che viene ripagata nell'atto finale, quando anche l'ultimo albero si solleva e la nave prende il largo nel microcosmo di una bottiglia.

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La storia del ketchup

Wow   30.04.24  

Nel XVIII secolo l'Inghilterra andava pazza per il ketchup. La salsa era un alimento di base, ma questo ketchup non era la familiare salsa rossa che conosciamo oggi. Non c'era traccia di pomodoro, aveva un sapore agrodolce e salato, conteneva funghi e il suo colore era marrone.
Ma da dove proveniva questo ketchup e come è diventato la salsa che conosciamo e amiamo? Dan Kwartler, su TED-Ed, traccia la storia di questo condimento.

Le origini dell'antenato del ketchup risalgono alla Cina del III secolo, dove è stato ideato come un condimento a base di pesce fermentato. Questa salsa si diffuse in altre parti dell'Asia, come l'Indonesia e il Vietnam, dove subì ulteriori modifiche e adattamenti.
L'arrivo di questo proto-ketchup in Occidente avvenne attraverso i commerci marittimi. I marinai britannici entrarono in contatto con questa salsa durante i loro viaggi in Asia e ne apprezzarono il gusto unico. Tuttavia, la versione iniziale del ketchup era molto diversa da quella che conosciamo oggi. Era una salsa densa, a base di ingredienti come funghi, ostriche, aringhe e spezie.

Sarà solo verso la fine del XVIII secolo che il ketchup inizia a evolversi verso la sua forma moderna. Inizialmente, l'aggiunta di pomodori alla ricetta non era comune. Tuttavia, i pomodori, che erano stati introdotti in Europa dall'America, iniziarono a essere utilizzati nella preparazione del ketchup. Questo cambiamento portò a una salsa più rossastra e acida.
In America il ketchup subì ulteriori trasformazioni. Vennero apportate modifiche alla ricetta per adattarla ai gusti e agli ingredienti locali. Il ketchup americano divenne più dolce e acquisì una consistenza più liquida, grazie all'uso di zucchero e aceto di mele.
Nel corso del XIX secolo, il ketchup americano divenne sempre più popolare e iniziò a essere prodotto su larga scala. L'introduzione delle bottiglie di vetro e delle tecniche di conservazione contribuì a una maggiore diffusione del ketchup e a renderlo un condimento di base nelle cucine americane.

Oggi, il ketchup è diventato un pilastro della cucina e un condimento amato in tutto il mondo. È utilizzato come accompagnamento per hamburger, hot dog, patatine fritte, carni, pasta e molte altre pietanze. La sua consistenza densa, il sapore dolce e leggermente acido e il colore rosso vivace lo rendono una salsa così versatile e apprezzata che non può mai mancare in cucina.

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La Primavera di Sandro Botticelli raccontata

Wow   30.04.24  

La Primavera di Sandro Botticelli è una delle opere più celebri e ammirate del periodo rinascimentale. Realizzato intorno al 1480, questo dipinto affascina ancora oggi gli osservatori con la sua bellezza che trascende le epoche e la sua profondità simbolica e neoplatonica.

La scena si svolge in un giardino lussureggiante, in cui un gruppo di figure mitologiche e allegoriche si mescola armoniosamente. Al centro della composizione, troviamo la figura di Venere, dea dell'amore, circondata dalla grazia e dalla bellezza. La sua presenza dominante e il suo sguardo dolce e calmo irradiano un senso di serenità e armonia.
Intorno a Venere, una serie di figure mitologiche danza e interagisce tra di loro. Zefiro, il dio del vento occidentale, rapisce e sposa la ninfa Clori, trasformandola nella dea della primavera, Flora, mentre Mercurio si premura di prevervare un'eterna primavera. L'atmosfera è pervasa dall'amore spirituale e dalla liberalità.

Smarthistory guarda oltre la sua bellezza estetica e descrive la Primavera di Botticelli come pervasa da un profondo significato simbolico. Rappresenta la celebrazione dell'amore, della fertilità e della rinascita, temi centrali nella cultura rinascimentale che reinterpreta la letteratura e la filosofia classica. La fusione di elementi mitologici, allegorici e religiosi offre molteplici strati di interpretazione e invita gli spettatori a riflettere sul significato più profondo dell'opera.
Botticelli realizza un'opera senza tempo, un punto culminante della pittura rinascimentale, con una tavolozza di colori vivaci e una tecnica di pittura delicata per creare un'atmosfera eterea in un panorama virtuosamente decorato.

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Iniziare un film dal suo epilogo

Multimedia   28.04.24  

Iniziare una storia dall'ultima scena e poi ricorrere a flashback per ripercorrere gli eventi che hanno portato all'epilogo è un potente espediente narrativo che, nelle mani giuste, riesce a immergere il pubblico nella storia fin dai primi secondi e a tenerlo incollato sino all'ultimo minuto.

Nerdstalgic propone una profonda analisi sull'arte di iniziare un filmdal suo epilogo, osservando come la conoscenza di come il film si risolve cambi il modo in cui il pubblico vede la narrazione nel suo complesso. Questo dà al pubblico un senso di appartenenza e permette loro di sentirsi maggiormente coinvolti nel dipanarsi della narrazione.

Catturando l'attenzione del pubblico fin dall'inizio, si genera un senso di curiosità che suscita immediate domande su come si sia arrivati a quel punto.
Si stimola lo spettare a cercare le connessioni e le cause che hanno portato alla conclusione mostrata all'inizio. Inoltre, iniziare un film con la scena finale può fornire una prospettiva unica sulla trama. Il pubblico viene coinvolto emotivamente in modo più intenso, poiché conosce già l'esito finale. Questo crea una tensione narrativa ed emozionale proprio grazie al solo montaggio.

Tuttavia la scelta di iniziare un film dalla fine richiede particolari abilità e maestria da parte dei registi e degli sceneggiatori. Deve essere bilanciata con cura per evitare rivelazioni che possano togliere suspense alla storia o si rischierà di rovinare l'esperienza cinematografica complessiva invece di arricchirla.

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